Lo Schiaffo di Anagni è un episodio storico avvenuto il 7 settembre 1303 nella città di Anagni, in Italia, che segnò un punto di svolta nella storia del papato e del rapporto tra Chiesa e Stato.
L'evento principale fu l'arresto di Papa Bonifacio VIII da parte di una spedizione guidata da Guillaume de Nogaret, consigliere del re di Francia Filippo IV il Bello, e Sciarra Colonna, membro di una potente famiglia romana in conflitto con il pontefice. L'obiettivo era costringere Bonifacio VIII a dimettersi e sottoporlo a giudizio per eresia.
Le cause dell'arresto sono da ricercarsi nel conflitto acceso tra Bonifacio VIII e Filippo IV, nato soprattutto a causa delle pretese del Papa di esercitare la supremazia sul potere temporale dei sovrani. In particolare, la bolla Unam Sanctam del 1302 riaffermava il principio della superiorità del potere spirituale su quello temporale, suscitando la forte opposizione del re francese.
Secondo la leggenda, durante la prigionia, Sciarra Colonna avrebbe schiaffeggiato il Papa. Sebbene non vi siano prove certe di questo atto violento, l'episodio è rimasto nella memoria collettiva come simbolo dell'umiliazione subita dal pontefice.
L'arresto di Bonifacio VIII e l'umiliazione subita ad Anagni ebbero conseguenze significative. Il Papa, già anziano e provato dalla malattia, morì poco più di un mese dopo, l'11 ottobre 1303. L'evento segnò la fine delle ambizioni teocratiche del papato e l'inizio di un periodo di declino del potere papale, che culminò con il trasferimento della sede papale ad Avignone nel 1309.
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